Come promesso nel precedente incontro, parliamo di baseball scendendo sul terreno di gioco.
Il diamante, denominato in questo modo per la forma del campo interno (infield), è delimitato dal piatto di casa base e i cuscini di prima, seconda e terza base. Al centro c’è il monte di lancio. Dalla casa base partono due linee denominate di foul che terminano con due pali: questi sono estensioni verso l’alto delle linee e facilitano gli arbitri nel giudicare se la palla è buona o no. Il terreno compreso fra le due, e la zona d’erba sopra la parte in terra, si chiama campo esterno (outfield). I due rettangoli posti ai lati della casa base sono i box di battuta; dietro il box del ricevitore. I rettangoli vicino alla prima e terza base sono i box dei suggeritori e i due cerchi, dove il battitore attende il proprio turno.
Ai bordi del campo, vicino alla casa base, ci sono le panchine (dugout); sul fondo, dalla parte dell’outfield, i recinti di riscaldamento dei lanciatori (bullpen).
Nel baseball gli arbitri sono quattro, di cui uno il capo. Decreta l’ufficialità della partita, controlla l’ordine di battuta (line up) e tiene il conto del punteggio. Ogni qualvolta vi sia un’azione di gioco è tenuto a esprimere un giudizio. Si dispone sulla casa base e valuta i lanci, controlla l’arrivo del corridore sul piatto e se le battute sono in campo buono o in zona di foul. Gli altri tre sono sulle basi e verificano se i giocatori arrivano salvi o no ai cuscini e se le palle sono prese al volo o toccano terra in campo esterno. Nelle partite di play-off e World Series, se ne aggiungono altri due destinati al controllo dell’outfield.
Arbitri nell’atto di segnalare ball e strike
La partita non si svolge come siamo abituati a vedere nei vari sport di squadra: due compagini che si affrontano in numero pari di atleti sul terreno di gioco e il tempo a determinare la conclusione dell’incontro. Nel baseball le squadre scendono sul campo: chi difende con nove giocatori e chi attacca uno alla volta. Le partite non hanno un limite di tempo, ma si chiudono al nono inning: se in pareggio continuano con gli extra inning fino a che uno dei due team non segna il punto della vittoria.
Ora vi starete chiedendo:
– Cos’è un inning?
E’ un turno di gioco che viene diviso in due parti: alta e bassa.
Nel baseball le squadre sono formate da venticinque giocatori con ruoli specifici:
ricevitori (catcher), interni campo (infielders), esterni campo (outfielders), lanciatori (pitcher) che costituiscono la rotazione iniziale, lanciatori di rilievo che compongono la squadra (bullpen), sostituti battitori (pinch hitter) e giocatori che ricoprono più ruoli (utility player).
Il capo allenatore (Head Coach) prima dell’inizio della partita consegna agli arbitri la lista dei partenti. La fase difensiva, costituita dal lanciatore, ricevitore, quattro ricevitori interni (prima, seconda, terza base e interbase) e tre ricevitori esterni (destra, centro e sinistra), e quella offensiva: l’ordine di battuta (line up).
L’Head Coach effettua le sostituzioni e chiama le strategie durante il gioco. E’ coadiuvato dai vice, ma nell’economia dello stesso, due sono importanti. Durante la fase di attacco, li noterete in un box vicino ai sacchetti di prima e terza base: sono definiti suggeritori.
Come si svolge un inning
Durante la parte alta dell’inning, la squadra ospite attacca (va in battuta) e quella di casa difende (dispone i giocatori sul campo). Quando la difesa riesce a eliminare tre attaccanti della squadra avversaria, si conclude la parte alta dell’inning. Durante la parte bassa dello stesso inning, le parti si invertono. La squadra di casa attacca (va a battere) e l’ospite difende. La conclusione arriva quando la difesa della squadra ospite riesce a eliminare tre attaccanti della rivale.
Come si segna un punto
Gli attaccanti mettono a segno un punto quando il battitore, dopo aver colpito la pallina e lasciato la mazza, correndo fa il giro completo delle tre basi (prima, seconda e terza) e torna a casa base (dove ha battuto). Compito della difesa sarà cercare di impedire che gli attaccanti riescano a fare il giro.
Come si svolge il gioco
Tutto inizia dal monte di lancio. Il pitcher lancia la palla verso casa base, dove il suo compagno di squadra catcher é pronto a riceverla. A casa base c’è anche il battitore della squadra avversaria, il quale deve tentare di colpire la pallina con la mazza. Strike è quando il pitcher fa un lancio che passa tra le ascelle e le ginocchia del battitore e sopra il piatto di casa base, o quando la pallina non passa nell’area descritta ma il battitore cerca di colpirla senza riuscirci. Ogni tre tiri giudicati strike, il battitore è eliminato.
Ball è quando il lanciatore fa un tiro fuori dall’area di strike e il battitore non prova a colpirlo. Ogni quattro tiri giudicati ball, il battitore ha il diritto di andare in prima base.
Se il battitore colpisce la palla che vola e atterra nell’area compresa tra le linee di foul, è considerata buona; se invece lo fa all’esterno delle linee, è considerata nulla: deve tornare al box e provare a ribattere. Un fuori campo è una battuta che, pur restando all’interno delle linee di foul, esce dal campo. Con un fuori campo il battitore ha diritto al giro d’onore: Home Run (giro completo delle basi) e segna un punto. Come lui, tutti gli attaccanti già presenti sulle basi avanzano e segnano punto. Ci sono vari modi per la difesa di espellere gli attaccanti: eliminandoli con tre strike, riuscendo a prendere al volo la pallina appena battuta o, dopo una battuta valida, raccogliendo la stessa da terra e lanciandola in prima base precedendo l’arrivo del battitore.
Queste le regole base per iniziare a comprendere il gioco del baseball. Le tattiche verranno da sé guardando le partite.
Buon divertimento!