La cattiveria mi fa sorridere. La stupidità al contrario mi spaventa.
La stupidità è una caratteristica mutevole. Se alimentata in certi individui si manifesta senza regole, all’improvviso quasi istintivamente e del tutto imprevedibile. Difficile da arginare e combattere. Essa prolifera auto alimentandosi senza creare assuefazione.
Da uno stupido non sai mai cosa aspettarti.
Difficile, quasi impossibile scambiare opinioni con soggetti affetti da questa patologia. Essi rimarranno incatenati al tronco della loro sequoia senza guardare in alto e notare i rami che si estendono nel cielo in svariate direzioni.
La cattiveria è un sentimento insito, radicato nell’individuo e che determina le caratteristiche dell’individuo stesso, di conseguenza prevedibile. Il cattivo si comporta sempre da tale. Si circonda di soggetti inclini alla stupidità e condizionabili che lo sollevano dalle proprie responsabilità.
Da un soggetto cattivo ti puoi aspettare solo cattiverie.
E’ pressoché inutile discutere con lui. Egli abbatterà la sequoia ancor prima di valutarne l’imponenza o perlomeno la dimensione.
È difficile, ma dalla stupidità si può “guarire”; la cattiveria, non la si estirpa.
Oggi potresti essere tu a subirne le conseguenze ma un domani, non troppo lontano, saranno coloro che circondano i cattivi a subirne gli effetti.
È solo una questione di tempo.
Così se fossi inseguito e ucciso da un branco di lupi affamati, sarei immolato al ciclo della natura; mentre se fosse un’arma ad abbattermi, finirei per essere un trofeo appeso in un salotto o un tappeto che riscalda l’animo cattivo o stupido di qualche essere umano.