Un altro lutto ha colpito il mondo della country music in questo terribile 2020. Stiamo parlando di Hal Ketchum (9 Aprile1953 – 23 Novembre 2020) artista arrivato al successo negli anni ’90, periodo in cui la country veniva influenzata dalla pop music per allargare lo spettro commerciale del business discografico.
Hal nasce a Greenwich (NY) e all’età di 15 anni si diletta come batterista in un trio rhythm and blues. Segue il trasferimento ad Austin (TX) dove prende coscienza sia del sound texano della country music – che non sarà un fattore determinante della sua produzione musicale – che della capacità di comporre canzoni.
Infatti Hal Ketchum verrà ricordato per essere un artista che interpreta le proprie composizioni. Lo stile è semplice e diretto e le tematiche affrontate sono essenzialmente le relazioni interpersonali e di come la persona si pone dinnanzi alle scelte, non sempre facili, che la vita le pone.
A parte la produzione iniziale che è orientata verso il sound country degli anni ’90 e una riproposta in chiave moderna del Nashville Sound di fine anni ’60, musicalmente si sposta nel corso degli anni verso una formulazione musicale di più ampio respiro, abbracciando sia la popular music che l’easy listening.
Prima di passare a un breve excursus sulla sua breve ma intensa carriera discografica, è bene precisare che nel 1998 ad Hal Ketchum venne diagnosticata una seria malattia neurologica. Come effetto collaterale ebbe la completa paralisi del lato sinistro del corpo, tanto che dovette riprendere da zero le funzioni motorie, compreso suonare la chitarra, ritornando comunque sul palco. Negli anni seguenti, oltre che alla musica (ultimo video nel 2007 e album da studio nel 2014 I’am the Troubadour, continuando ad esibirsi fino al 2019), si dedicò ad altre forme artistiche quali la pittura e l’intarsio. Negli ultimi due anni, questa malattia neurologica ha trovato sbocco in una forma di Alzhaimer che lo ha portato alla prematura scomparsa.
L’esordio esplosivo di Hal Ketchum è generato dall’album Past the Point of Rescue (1991) – che per il forte impatto sul mercato divenne disco d’oro -, prodotto dalla nota etichetta Curb Records. In esso troviamo la sua hit più famosa Small Town Saturday Night che non è stata composta da lui, bensì da Pat Alger e Hank De Vito. La doppietta discografica avviene con Sure Love (1992). Anche in questo caso vengono estrapolati dei singoli che navigano nella top ten del periodo. Su tutti vorrei ricordare Mama Knows the Highway una calorosa roadie song che fa il verso alle trucker songs di fine anni ’70. A seguire progetti discografici quali Every Little Word (1994) e il successivo I Saw the Light che iniziano a poco a poco a perdere lo smalto country per indirizzarsi verso la popular music e l’easy listening. Il 22 gennaio del 1994, Hal Ketchum venne accreditato nell’entità “sacra” della country music del Grand Ole Opry.
Il saluto che la moglie Andrea ha lasciato, in questi giorni, sui social a tutti i fan di Hal Ketchum riporta queste testuali parole:
May his music live on forever in your hearts and bring you peace.1
Note
(1) Possa la sua musica vivere per sempre nei vostri cuori e portarvi pace.