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I cancelli che aprono tutte le porte

cancelli che aprono tutte le porte

Se parliamo di allevamento allo stato brado nell’ovest americano, l’idea corre subito a grandi distese verdi senza confine dove poter correre a cavallo fino all’orizzonte.
Questi territori vengono chiamati pascoli e le loro estensioni cambiano a seconda della ricchezza, in senso di resa vegetativa, e del numero di capi di bestiame che vengono lasciati all’ingrasso.   

Per fare un esempio in North Dakota e South Dakota, che sono considerati il fienile degli stati del Nord, un capo di bestiame necessita almeno 40 acri all’anno – poco più di 16 ettari – per il suo sostentamento; una porzione di territorio che cresce in modo esponenziale se ci spostiamo in regioni meno verdi e più brulle.

A fine ‘800 la maggior parte di questi territori era libera e chiunque poteva far pascolare il proprio bestiame: possibilità che ha richiamato molti allevatori avventurieri in cerca di fortuna e che ha dato vita a sanguinose dispute.
Successivamente i rancher più scaltri e spregiudicati, ma soprattutto i più ricchi, hanno acquistato le proprietà recintando i propri possedimenti. Da allora, il “barbed wire” (filo spinato – viene usato per le recinzioni dei pascoli) ha cambiato la geografia del paese e le regole del gioco, oltre a essere considerato il vero responsabile della fine di quella epopea che nella filmografia verrà definita “far west”.

cancelli recinzioni pascoli

Vallate, colline, piccoli boschi, pianori dove scorrono sinuosi ruscelli oggi sono “tagliati”, come sezionati, da linee drittissime quasi fossero disegnate dall’alto.
La naturale morfologia del paesaggio, plasmato in milioni di anni, è segnato da lunghissime file di pali dove corre il filo spinato. E’ impressionante se si pensa al lavoro, la fatica e le interminabili giornate dedicate a scavare, piantare pali e tirare chilometri di filo sotto il sole.

Recinzioni di inizio 900 nella Devil’s Tower country

In queste distese  i “fence” (le recinzioni) sono testimoni silenziosi, mentre i “gate” (cancelli) sono i protagonisti più attivi: permettono l’ingresso o l’attraversamento dei pascoli.
Entrambi però possono raccontarci molto: 
I fence a cinque file sono generalmente costruiti per contenere giovani e irruenti manzi. Quelli “alti” a quattro file – di cui la prima  a circa 40 cm da terra – vedono ospitare mamma e vitelli. Le mamme desistono nell’attraversare, mentre i vitelli, che sono più curiosi e incontenibili, possono attraversare in libertà: prima o poi dovranno tornare a mangiare dalla mamma!   


I gate invece sono testimoni dell’attività umana: si aprono e si chiudono ogni qualvolta si entra a controllare il bestiame, per riparare i recinti o per la transumanza da un pascolo all’altro.
Inevitabilmente raccontano, a chi conosce le gerarchie nei ranch, chi è l’ultimo cowboy arrivato a lavorare in quel ranch: è quello che scende da cavallo ad aprire, far passare tutti – anche la mandria – e poi chiude e risale a cavallo.
Immaginate in una transumanza di diversi chilometri quante volte succede! E questo è anche il motivo per il quale insegno ai miei cavalli ad aiutarmi ad aprire e chiudere i cancelli stando in sella!

In sella al mio Blacky in attesa che tutti abbiano attraversato il gate

Un’altra esperienza che i gate insegnano se si gira per pascoli in pick-up: è sempre meglio essere al volante o nel posto del passeggero di mezzo; quello a lato è sempre destinato a scendere per aprire e chiudere.
I gate non sono sempre uguali. Le persone di città usano quelli in metallo simili a transenne che sono di metallo liscio mentre i rancher li costruiscono in filo spinato. Il motivo è prettamente di comodità: il cittadino preferisce spendere più soldi e non far fatica, ma non sa che una stampede di animali impauriti potrebbe demolire tutto. Il rancher ha abbastanza esperienza per sapere quante volte dovrà ricomprare quel cancello, mentre il filo spinato si può riparare all’infinito. 

Ricordo che i primi anni ho preso una sonora e folcloristica sgridata perché, nel chiudere un cancello ho posizionata il laccio di chiusura senza rimettere il filo di ferro che qualcuno aveva messo come seconda sicurezza. Ho pensato non servisse.
Invece mi è stato spiegato che il proprietario aveva scoperto che qualche manzo riusciva a sollevare il laccio e sganciare la chiusura con il muso. Il secondo filo di ferro non lo permetteva.

Un gate tipo transenna

Questo insegna che se una cosa è stata fatta in un modo diverso dal tuo forse c’è una ragione e
se vai a casa degli altri e vuoi tornare ancora, devi fare le cose come le fanno loro, seguire le loro indicazioni senza contestare.  Esattamente come tu lo pretenderesti a casa tua.
Semplici regole da applicare anche nella vita quotidiana se vuoi che ti si aprano tutti i cancelli.

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