C’è qualcosa di più americano del peanut butter? L’associazione è immediata, burro di arachidi = USA.
Adorato oppure detestato, solitamente non ci sono vie di mezzo.
Viene spesso abbreviato in PB ed è una crema a base di arachidi tostate (almeno il 90% per la legge americana) a cui, di solito, vengono aggiunti altri ingredienti al fine di modificarne il gusto o la consistenza: sale, zucchero, aromi, dolcificanti o emulsionanti. Ne esistono anche versioni pure, 100% arachidi, più rare da trovare ma sicuramente più genuine.
Gli Stati Uniti sono uno dei principali esportatori e il consumo interno vale circa 800 milioni di dollari l’anno.
Il burro di arachidi si gusta principalmente spalmato sul pane, da solo o con confettura. Viene utilizzato per la preparazione di colazioni e dessert – muesli, frullati, crepes, biscotti, brownies, croissant – o per arricchire salse e condimenti da aggiungere a insalate, carne e pesce.
Un po’ di storia
Le arachidi erano conosciute e apprezzate già ai tempi degli Atzechi e Incas, ma a cambiare le cose è stato il chimico e farmacista Marcellus Gilmore Edson di Montreal, Canada.
Nel 1884 Edson brevettò una prima forma di peanut butter utilizzando arachidi tostate che venivano macinate fino a raggiungere uno stato fluido a cui veniva aggiunto zucchero per indurirlo. Il prodotto raffreddato aveva “una consistenza simile a quella del burro, strutto o unguento”.
Dieci anni dopo George Bayle, un uomo d’affari di St. Louis, produceva e vendeva burro di arachidi sotto forma di snack.
Nel 1898 John Harvey Kellogg(1), oggi noto per l’omonima linea di cereali, ottenne un brevetto per produrre alimenti; anch’egli utilizzò le arachidi, ma nel suo procedimento non venivano tostate bensì bollite.
Kellogg era medico sovrintendente al Battle Creek Sanitarium in Michigan, dove faceva servire peanut butter ai pazienti senza denti: era un cibo ad alto contenuto di proteine che poteva essere mangiato senza masticare. In principio divenne famoso come prodotto servito in costosi istituti sanitari e quindi adatto solo a una fascia di consumatori benestanti; oggi le corsie dei supermercati propongono diverse varianti per pochi dollari alla confezione.
Le prime macchine per la produzione industriale di PB furono sviluppate e brevettate da Joseph Lambert – che aveva lavorato con Kellogg – e dal dottor Ambrose Straub nel 1903.
Nel 1922 il chimico Joseph Rosefield inventò un processo per impedire la separazione dell’olio dalla parte solida e nel 1932 iniziò a produrre il proprio burro con il nome commerciale di Skippy. Sviluppò inoltre un metodo che donava alla pasta una consistenza più liscia e vellutata; in seguito provò a mescolare granella di arachidi alla crema creando il primo burro “chunky”.
I principali tipi di peanut butter sono due:
- crunchy, chunky (croccanti, a pezzi)
- smooth, creamy (liscio, cremoso)
Nel 1955 la Procter&Gamble lanciò un burro di arachidi chiamato Jif, più dolce di altre marche grazie all’aggiunta di zucchero e melassa.
Diverse varianti di peanut butter
Elvis e il panino di mezzanotte
Elvis Presley amava il burro di arachidi. Insieme alla banana formava il suo sandwich preferito.
La notte del 1° febbraio 1976 a Graceland, Elvis stava intrattenendo un paio di amici arrivati da fuori città: Jerry Kennedy capitano della polizia di Denver e Ron Pietrafeso della Strike Force Against Crime del Colorado.
Il poliziotto lavorava come guardia del corpo di celebrità e spesso le portava nel proprio ristorante preferito: il Colorado Mine Company.
I tre uomini iniziarono a ricordare un singolare panino del menù che aveva particolarmente impressionato il signor Presley; la voglia di mangiarlo divenne così forte che decisero di non aspettare oltre. Pochi minuti dopo il jet privato di Elvis decollava portando gli amici affamati a fare uno spuntino di mezzanotte a Denver.
Furono accolti dai proprietari del ristorante, Buck e Cindy Scott, e da ben 22 panini preparati per loro.
Il sandwich in questione è il Fool’s Gold: un filone di pane, tipo baguette, scavato e riempito con un’abbondante spalmata di margarina, un intero barattolo di burro di arachidi, un vasetto di confettura d’uva e mezzo chilo di bacon. Si stimano circa 8.000 kcal per pezzo.
Trascorsero tre ore nell’hangar a mangiare, bevendo acqua Perrier e champagne. Una volta soddisfatti tornarono in aereo a Memphis senza aver mai lasciato l’aeroporto.
Curiosità
- Il 24 gennaio è la giornata nazionale del burro di arachidi negli Stati Uniti.
- Gli americani ne mangiano 3 libbre (1,360 kg) a persona ogni anno. Sono sufficienti per rivestire la superficie del Grand Canyon!
- Un bambino americano mangerà circa 1.500 PB sandwiches entro il giorno del diploma.
- Le arachidi non sono noccioline ma fanno parte della famiglia dei legumi, come ceci e lenticchie.
- Due presidenti degli Stati Uniti erano agricoltori e coltivatori di arachidi: Thomas Jefferson e Jimmy Carter.
- La pianta è inusuale: i frutti crescono sotto terra.
Note:
(1) John Harvey Kellogg (1852 – 1943) era un medico statunitense convinto che la principale causa delle malattie fosse la dieta a base di carne. Fu lui a sostenere e diffondere negli Stati Uniti d’America degli anni ’20 l’idea della necessità di ritornare a una dieta completamente naturale e vegetale.
Kellogg è universalmente ricordato per essere stato l’inventore dei Corn Flakes nel 1897, una ricetta vegetariana che nelle intenzioni dell’autore doveva fornire tutti i nutrienti necessari, i primi moderni cereali da colazione. Il fratello William fondò la Kellogg’s e li produsse a livello industriale.
Ricette
Come scritto in precedenza il PB si presta a numerose preparazioni; le due ricette che propongo sono estremamente semplici e di veloce realizzazione.
La prima è un omaggio doveroso: l’Elvis Sandwich.
La seconda invece è una nuova tendenza molto in voga soprattutto tra i giovani americani, si tratta del Cookie Dough Dip (impasto dei biscotti cremoso). All’inizio quando lessi gli ingredienti rimasi perplessa: scommetto che lo sarete anche voi! Dopo averla provata e assaggiata è diventata una delle mie ricette preferite, soprattutto d’estate perché non richiede cottura ed è fresca (va conservata in frigorifero). Tutti gli amici a cui l’ho servita hanno apprezzato, sebbene lo stupore appaia sui loro volti ogni volta che lo strano ingrediente viene rivelato.
Elvis Sandwich
INGREDIENTI (per 1 sandwich)
- 2 fette di pane bianco da toast
- 1 banana di medie dimensioni
- peanut butter quanto basta
- 2-3 fettine di bacon
- 1 noce di burro
Istruzioni
In una padella antiaderente cuocere il bacon fino a che risulterà croccante, tamponare il grasso in eccesso con carta da cucina e tenere da parte.
Spalmare le fette di pane con il burro di arachidi. Tagliare la banana a rondelle e adagiarle su entrambe le fette; aggiungere il bacon. Chiudere il sandwich pressando bene.
In una padella far sciogliere la noce di burro e rosolare il sandwich circa 2-3 minuti per lato, fino a doratura; lasciare intiepidire e gustare.
La banana può anche essere ridotta in poltiglia schiacciandola con una forchetta e il bacon sbriciolato: amalgamando tutto insieme sarà più facile spalmare il composto.
Cookie Dough Dip
INGREDIENTI (per 3-4 porzioni)
- 80 g peanut butter
- 10 gocce di estratto di vaniglia (1 fialetta)
- 2 cucchiai sciroppo d’acero (o 1 cucchiaio di zucchero a velo)
- 240 g (1 lattina) fagioli cannellini lessati e scolati (vanno bene anche i ceci)
- 2 cucchiaini di aceto bianco
- 70 g gocce di cioccolato
- 2 cucchiai di latte
- granella di arachidi qb
Istruzioni
Scolare i cannellini dal liquido di conserva e sciacquarli bene sotto acqua corrente. Metterli a bagno in una ciotola capiente con abbondante acqua e due cucchiaini di aceto bianco per circa 10-15 minuti. L’aceto favorisce la perdita del sale.
In un frullatore o tritatutto inserire i fagioli, lo sciroppo d’acero, il PB e l’estratto di vaniglia. Azionare il mixer fino a ottenere un composto liscio e vellutato, la consistenza deve ricordare quella del purè. Se risultasse troppo asciutto, aggiungere poco latte per volta e frullare di nuovo.
Trasferire il tutto in una ciotola, aggiungere le gocce di cioccolato e mescolare con una spatola; porzionare in coppette e a piacimento ultimare con una spolverata di granella di arachidi.
Riporre in frigo per almeno un’ora prima di servire.
Il dessert si conserva in frigo per 3-4 giorni.
Questa ricetta può essere modificata in innumerevoli varianti. Ad esempio è possibile aggiungere farina di mandorle o cocco, cannella, cacao in polvere, banana, frutta disidratata e qualunque altra cosa possa ingolosirvi.
Provate a sperimentare e fatemi sapere qual è la vostra versione preferita.