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Pregiudizi sull’accento Southern

Pregiudizi accento Southern

La gente pensa davvero che gli americani del Deep South siano tonti per il loro modo di parlare? Beh, apparentemente sia la scienza che Alexa pensano di sì. In un test un abitante della Georgia ha detto ad Alexa “set a reminder to pick up the kids from school” (crea un promemoria per andare a prendere i bambini a scuola) ottenendo un “setting a reminder to get drunk on a stool” (crea un promemoria per ubriacarsi su uno sgabello). Scherzo! 

Studio dopo studio si è dimostrato che i pregiudizi contro il southern accent sono reali. Tuttavia sembra sia opinione comune che chiunque parli come Forrest Gump sia Forrest Gump. Potrebbero leggere i Racconti di Canterbury e la gente sentirebbe solo “Dueling Banjos”. Ma con supposizioni così non vince nessuno. Per esempio se in USA avessero licenziato tutti quelli che possedevano un leggero accento, avrebbero perso la corsa allo spazio. Avete visto il film Hidden Figures, in italiano Il diritto di contare? Quelle brillanti matematiche che avevano aiutato a calcolare la traiettoria di volo per il primo viaggio orbitale con equipaggio attorno alla Terra, erano del Sud. Una era nata in Missouri, ma viveva in Virginia, quindi la contiamo lo stesso. Poi abbiamo il Marshall Space Flight Center in Alabama, dove fanno “roba scientifica che fa andare i razzi cazzutamente veloci”. Non dico che tutti quelli con un accento southern siano scienziati missilistici, ma quelli lo erano davvero.

La celebre scena di “dueling banjos” dal film Deliverance, in italiano Un tranquillo weekend di paura.

Insomma, è evidente che ci sono persone sveglie e tonte in ogni parte degli Stati Uniti e gli accenti sono un’argomentazione piuttosto debole per indovinare chi è chi. Stando agli esperti ci sono ben ventiquattro pronunce americane distinte. A me pare poco, il mio parere è che siano quasi un centinaio. Provate a pensare solo alle sfumature dell’accento della vostra città qui in Italia.
Ma una cosa che pare accordare tutti è che ogni pronuncia sia una sorta di segno di incapacità mentale. In uno studio fatto su bambini americani tra i 9 e 10 anni è emerso che le persone del Nord “suonano” come più intelligenti e quelli del Sud più “gentili”.
Come biasimarli visto che persino i cartoni hanno fatto una campagna diffamatoria contro l’accento del Sud prima che la maggior parte di noi nascesse. Esempio? Nei Looney Tunes, Bugs Bunny è il furbo del Nord che la spunta sempre superando in astuzia  i cattivi, in genere lenti tipi ottusi con accento southern, come nell’episodio Hillbilly Hare.

Hillbilly Hare – 1950

E davvero quelli del Nord sono più intelligenti? Gente che passa metà della vita a litigare se sia più buona la pizza di New York o di Chicago? Sappiamo tutti che l’unico cibo giusto per fare questa discussione fino alla morte è il Barbecue!
Un’altra ricerca ha evidenziato che la cadenza pesa più dell’etnia nella categorizzazione delle persone. Significa che un individuo di colore con un accento del Sud deve fare i conti sia coi pregiudizi dei conterranei che con coloro che reputano tonto chi ha tale pronuncia. E per farsi pure un autogol, alcuni si sono proprio convinti di non parlare bene. Ad esempio gli abitanti del Mississippi marchiano il loro stato come “mancante di correttezza linguistica”.

Il Sud, dove l’ultima “G” è muta nel 99.9% delle parole, tanto per dire*. *Infatti nell’ultima frase la corretta scrittura e pronuncia sarebbe “Just saying”.

Ora, giusto per dire una cosa semplice ed ovvia che vale sia in Usa che qua da noi: non c’è alcuna pronuncia corretta. Se riesci ad esprimere i tuoi pensieri, grande, stai andando bene. E se sei conscio del modo in cui parli, usa questa cosa come trampolino per una maggior tolleranza verso il modo di comunicare degli altri.
Che sia con accento del Sud,  spagnolo o afrenglish, non c’è alcun modo sbagliato di esprimersi e vale anche anche qui in Italia, a meno che uno non sia un tizio sopra i 40 che dice ancora roba come libidine, cbcr (cresci bene che ripasso) o friendzonare, per questo c’è la gogna eterna.

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